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Castelnuovo, secondo un intreccio fra storia e leggenda, potrebbe essere stato il luogo dove potrebbe essersi consumato il dramma di Paolo e Francesca (raccontato da Dante nell’Inferno, V, 82-138). Orabile Beatrice di Giaggiolo vive a Giaggiolo le sue intense relazioni con i più stretti familiari: da questo prende corpo la presenza del marito Paolo Malatesta e Francesca nella vicina Castelnuovo, luogo all’epoca non meno ricco di vita comitale e quindi idealmente ospitale all’incontro di chi aveva, come Francesca, la sua immediata ascendenza a Polenta o come Paolo, la sposa (Orabile) a Giaggiolo.

Se poi consideriamo che nel 1283, l’anno della tragedia, Paolo si dimette da capitano di Firenze propter sua magna, varia et ardua negotia exercenda et expedienda è da pensare che ben difficilmente Giovanni Malatesta (detto Gianciotto), per compiere il delitto, abbia colto i due amanti in flagrante adulterio nella lontana Gradara. Castelnuovo, all’epoca, non aveva ancora subito danni irreparabili. Infatti, solo dopo il 1316, data della prima rovina di Castelnuovo, saranno gli Ordelaffi, quasi a metà Trecento, a rivoluzionare il sito, non più da mantenere quale signoria feudale e solida fortezza medievale, bensì solo come importante torre di avvistamento per loro, ormai stabilmente dimoranti nella più comoda e sicura residenza di città, e quindi più bisognosi sul territorio di sicuri punti di osservazione che di castelli fortificati, i quali nell’alternarsi dei tradimenti e delle facili alleanze, potevano diventare pericolosamente concorrenziali.

Paoloefrancesca (Feuerbach (1864)

Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende, prese costui de la bella persona che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte: Caina attende chi vita ci spense.»
Queste parole da lor ci fur porte…